La psicoterapia è un percorso di crescita e guarigione che può portare significativi miglioramenti quando si affronta un periodo di sofferenza. Spesso a inizio di un percorso ci si chiede quando arriveranno i primi risultati e quali saranno i tempi di guarigione e di miglioramento.
In questo articolo, cerchiamo di fare un po’ di luce su cosa significa realmente “guarire” e sulle variazioni individuali nei tempi di miglioramento.
Dopo quante sedute di psicoterapia si vedono i primi risultati?
Se andiamo a consultare la letteratura scientifica, possiamo trovare che, in media, si iniziano a notare i primi miglioramenti dopo circa 6-12 sedute di psicoterapia. Tuttavia questa è una media, il che significa che alcune persone avranno dei benefici nell’arco delle prime sedute, mentre altre avranno bisogno di un percorso più duraturo.
Sono tantissime le variabili che possono influire sul raggiungimento dei risultati attesi, tra cui:
- le tecniche terapeutiche utilizzate,
- la disponibilità al cambiamento della persona,
- il tempo che serve per stabilire un contatto empatico tra terapeuta e paziente,
- la natura stessa del problema che stiamo affrontando.
Per esempio, è molto diverso agire su una fobia della guida che si manifesta successivamente ad un trauma, come può essere un incidente stradale, piuttosto che lavorare su un disturbo dell’umore che è stato sottovalutato per diversi anni.
Quando ci si può definire “guariti”?
Definire la “guarigione” in psicoterapia non è sempre così intuitivo.
Mentre in medicina possiamo definirci guariti quando abbiamo rimosso i sintomi o quando abbiamo rimosso la causa della malattia, come ad esempio debellare un’infezione con una terapia antibiotica, in psicoterapia non sempre si tratta semplicemente di eliminare i sintomi.
Infatti, rimuovere la sintomatologia senza andare a lavorare sulle cause scatenanti o senza sviluppare nuove risorse e strategie di coping, può determinare il ripresentarsi di quel malessere a distanza di tempo o sotto altre forme.
Oltre al lavoro sul sintomo, è importante: trovare nuove strategie per gestire lo stress, migliorare le proprie relazioni sociali, sviluppare strategie di coping e aumentare il benessere generale.
I sintomi psicologici ci invitano a prenderci cura di noi stessi e ad adottare quei cambiamenti nelle nostre vite che saranno utili per ritrovare un nuovo equilibrio, fatto di relazioni positive, abitudini sane e di un buon rapporto con sé stessi.
Fattori che influenzano i tempi di miglioramento
Diverse variabili possono influenzare i tempi in cui raggiungeremo i nostri obiettivi:
- Classificazione della patologia: è sicuramente diverso trattare un disturbo di personalità, che per sua natura coinvolge molti aspetti della psiche dell’individuo, da un disturbo dell’umore o un disturbo reattivo a situazioni o eventi contingenti. Nota bene che questo però non toglie che il malessere percepito possa essere invalidante e profondo, qualsiasi sia la diagnosi che andiamo a fare.
- Approccio terapeutico: riguardo agli approcci psicoterapeutici ci sono differenti scuole di psicoterapia, ognuna con i suoi punti di forza e criticità.
Alcune scuole sono state storicamente definite psicoterapie brevi, ad esempio la psicoterapia ipnotica o quella strategica, altre invece sono note per percorsi lunghi, come la psicoanalisi. Altri approcci, come ad esempio le scuole cognitivo-comportamentali, hanno strutture protocollari in cui, in base alla natura del percorso, si struttura un numero più o meno definito di sedute. Oggi, grazie alla ricerca scientifica e allo studio di nuove tecniche, quasi tutti gli approcci psicoterapeutici hanno fatto grandi passi avanti nello snellire e nel rendere più efficaci i percorsi. - Supporto sociale: un aspetto molto importante nella cura è quello di avere o sviluppare un buon supporto da parte di amici e familiari. Una rete di sicurezza, composta da persone che possono capirci e ascoltarci, può infatti accelerare il processo di guarigione.
- Comorbidità: la presenza di più disturbi concomitanti può rendere il trattamento più complesso e lungo.
Come gestire le aspettative e valutare il progresso
Quando iniziamo un percorso è importante essere consapevoli e saper gestire le proprie aspettative. Ecco 4 consigli utili per farlo:
- Essere pazienti: il cambiamento richiede tempo. Non bisogna scoraggiarsi se non si vedono miglioramenti immediati, ogni persona ha bisogno del giusto tempo per mettere in atto i cambiamenti di cui necessita.
- Comunicare con il tuo terapeuta: parlare apertamente con il terapeuta riguardo alle proprie aspettative e preoccupazioni può aiutare a personalizzare il trattamento, cambiare rotta quando serve, e mantenere una visione pragmatica e concreta.
- Valutare il progresso regolarmente: conservare un diario o un altro strumento per monitorare i progressi. È importante, quando iniziamo un percorso, stabilire gli obiettivi a cui vogliamo arrivare, ma anche avere uno strumento per riconoscere i piccoli miglioramenti può essere fonte di motivazione.
- Essere aperti al cambiamento: a volte il percorso terapeutico può prendere direzioni inaspettate. Essere aperti e flessibili può facilitare il processo di guarigione.
In conclusione, la psicoterapia è un viaggio personale che può portare a risultati significativi e duraturi. Approcciare questo percorso con informazioni corrette e aspettative realistiche, può rendere più semplice mantenere la propria motivazione e costanza nel processo di cambiamento.
Se desideri iniziare questo percorso non esitare a contattarmi.